Buccinasco, è tornata la cocciniglia dai filamenti cotonosi: non è pericolosa né urticante per persone e animali

Sui rami di alcune specie di alberi sono comparsi gli ovisacchi della Takahashia japonica, insetto di origine asiatica

Data :

28 aprile 2025

Buccinasco, è tornata la cocciniglia dai filamenti cotonosi: non è pericolosa né urticante per persone e animali
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Descrizione

Con la fine di aprile, come accade ormai da qualche anno, sui rami di alcune specie di alberi sono comparsi gli ovisacchi (contenitori di uova) della Takahashia japonica, insetto di origine asiatica che si riscontra per lo più su alberi ornamentali

Buccinasco (28 aprile 2025) – Come accade da qualche anno, con la fine di aprile e i primi caldi su alcuni alberi è comparsa la cocchiniglia dai filamenti cotonosi (Takahashia japonica). Insetto di origine asiatica, descritta per la prima volta su alberi di gelso in Giappone, dal 2017 è comparsa anche in Europa, segnalata per la prima volta a Cerro Maggiore. 
La vediamo in questi giorni anche a Buccinasco, è facilmente riconoscibile per i caratteristici ovisacchi bianchi, cotonosi e a forma di anello che possono raggiungere i 7 cm di lunghezza. Contengono migliaia di uova e sono generalmente attaccati ai rami, a diverse altezze. 
La schiusa è prevista tra la fine di maggio e l’inizio di giugno: l’insetto migra dai rami verso le foglie alimentandosi della linfa. 

Come precisa il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia, questo insetto non risulta dannoso né per l’uomo né per gli animali. E, allo stato attuale, non ha determinato particolari danni alle piante colpite, sebbene possano verificarsi disseccamenti rameali in presenza di popolazioni particolarmente elevate. 

In Lombardia le piante colpite sono principalmente sono aceri (in particolare Acer pseudoplatanus), albizia (Albizia julibrissin), albero di giuda (Cercis siliquastrum), carpino bianco (Carpinus betulus), gelso nero e bianco (Morus nigra e M. alba), bagolaro (Celtis australis), liquidambar (Liquidambar styraciflua) e olmi (Ulmus sp.). 

Il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia raccoglie le segnalazioni di T. japonica tramite l’app FitoDetective. Per informazioni: https://www.fitosanitario.regione.lombardia.it/wps/portal/site/sfr/sorveglianza/fitodetective

Ad oggi il controllo di questo insetto risulta complesso per diversi motivi: 
- incompleta conoscenza della biologia
- mancanza di insetticidi specifici
- restrizioni all’uso di prodotti fitosanitari in ambito urbano

Gli ovisacchi sono gommosi, cerosi ed estremamente resistenti alle intemperie. Una volta presenti sulle piante, possono essere eliminati solo tramite rimozione fisica dai rami infestati. 

Secondo quanto riporta la nota pubblicata dal Servizio fitosanitario regionale, un approccio di lotta diretta, che al che al momento deriva esclusivamente da valutazioni non validate, potrebbe riguardare: 
- impiego di olii minerali alla ripresa vegetativa, per colpire le neanidi/ninfe svernanti;
- impiego di prodotti come olio di neem oppure olio essenziale di arancia nel corso dell’estate per colpire le neanidi;
- impiego di sali di potassio di acidi grassi che agiscono su membrane cellulari degli insetti;
- impiego di preparati microbiologici (ad es. contenenti Lecanicillium lecanii);
- trattamenti endoterapici, anche se ad oggi non si conoscono dati effettivi su questa tipologia di trattamento nei confronti di T. japonica.

A seconda della tipologia di prodotti utilizzati può rendersi necessario l’avvallo del trattamento da un consulente abilitato ai sensi della Direttiva 128/2009 relativa all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. 
I trattamenti chimici devono essere eseguiti esclusivamente in assenza di qualsiasi fioritura (anche limitrofa alle piante oggetto di trattamento). 
Per quanto riguarda un possibile impiego di insetti antagonisti: 
- insetti predatori come Adalia bipunctata (Coleoptera: Coccinellidae), di cui si è notata un’attiva presenza su piante infestate da T. japonica, potrebbero aiutare a ridurre le popolazioni dell’insetto. Tuttavia, non è stato ancora valutato il vero impatto di questo predatore sulla popolazione italiana di T. japonica (Limonta et al., 2022);
- recenti studi hanno dimostrato che attualmente nessun parassitoide è stato registrato su T. japonica nel Nord Italia (Limonta et al., 2022) 

Per informazioni: 
infofito@regione.lombardia.it 

 

Ufficio stampa Comune di Buccinasco

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Allegati

Nota+per+la+gestione+delle+infestazioni+della+cocciniglia+Takahashia+japonica

Ultimo aggiornamento: 28 aprile 2025, 16:35

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